Trattamenti clinici - FOP Italia ODV

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Attualmente, non vi sono metodi stabiliti di prevenzione o cura della FOP. La rarità della malattia, la gravità variabile e il decorso clinico fluttuante pongono dubbi scoraggianti nel momento in cui si valutino terapie sperimentali. Al momento, non vi sono stati test clinici randomizzati in doppio cieco controllati verso placebo per valutare l'efficacia relativa di qualunque terapia potenziale.
RELAZIONE DELL'INTERNATIONAL FOP CLINICAL CONSORTIUM: UNA GUIDA PER MEDICI
Un gruppo internazionale di medici ha rivisto e aggiornato le considerazioni sui trattamenti attuali per la FOP (Tabella 1). Il gruppo ha rivisto molte opzioni di trattamento attuali e potenziali per questa malattia. La natura imprevedibile della FOP ha reso estremamente difficile eseguire test controllati, ma tutti sono stati d'accordo sul fatto che gli ostacoli fossero sormontabili.
Nel valutare ogni potenziale trattamento, il gruppo si è concentrato sui noti meccanismi d'azione del trattamento in relazione alla possibile patogenesi della FOP. È stata fatta una riflessione su ogni medicinale per raggiungere un equilibrio tra l'incertezza clinica di ogni agente una volta utilizzato per trattare la FOP e la necessità umana di controllare in modo adeguato e sicuro i sintomi invalidanti della malattia, soprattutto durante le riacutizzazioni. Ogni agente farmacologico è stato classificato in una delle tre categorie in base all'esperienza sperimentale o aneddotica con il medicinale e alla conoscenza del profilo di sicurezza di ogni medicinale.
Classe I: Medicinali che sono stati ampiamente utilizzati per controllare i sintomi delle riacutizzazioni gravi nella FOP (gonfiore e dolore) con resoconti aneddotici di risultati clinici positivi e effetti collaterali generalmente minimi. Esempi: Utilizzo a breve termine di dosi elevate di corticosteroidi e utilizzo di medicinali anti-infiammatori non-steroidei (NSAID) compresi i nuovi inibitori di cox-2 anti-infiammatori e anti-angiogenici.
Classe II: Medicinali che hanno un'applicazione teorica per la FOP, sono approvati per il trattamento di altre malattie e hanno effetti limitati e ben descritti. Esempi: Inibitori del leucotriene, stabilizzatori dei mastociti e aminobifosfonati (Pamidronato, Zoledronato).
Classe III: Nuovi medicinali in via di ricerca. Esempi: Inibitori di trasduzione del segnale e anticorpi monoclonali diretti a ACVR1 (attualmente in via di sviluppo).
I MEDICI CHE TRATTANO PAZIENTI CON LA FOP DOVREBBERO RICORDARE CHE NON È STATO PROVATO CHE NESSUNO DI QUESTI MEDICINALI (O ATTUALMENTE QUALUNQUE ALTRO MEDICINALE) ALTERI LA STORIA NATURALE DELLA FOP

Nota: Si sottolinea il fatto che questa relazione rappresenta l'esperienza e le opinioni dell'autore riguardo alle varie classi di medicinali che modificano i sintomi della malattia, ed è intesa solo come una guida per questa controversa area della terapia. Sebbene vi siano caratteristiche fisiche comuni tipiche di ogni persona affetta da FOP, vi sono differenze tra gli individui che potrebbero alterare i benefici o i rischi potenziali di ogni medicinale o classe di medicinale qui discussi. La decisione di utilizzare o rifiutare un particolare medicinale spetta in ultima istanza al paziente singolo o al suo medico.

Medicinali di Classe I: Per le riacutizzazioni gravi, l'utilizzo immediato di prednisone ad un dosaggio di 2 mg/kg/giorno si può considerare come dose singola giornaliera per un massimo di quattro giorni. Per ottenere i massimi effetti positivi, il prednisone dovrebbe essere somministrato entro 24 ore dall'inizio della riacutizzazione, che corrisponde alla prima fase di infiltrazione linfocitica acuta e intensa nel muscolo scheletrico. Se la riacutizzazione ha più di due giorni, il prednisone è generalmente meno efficace. Se la riacutizzazione reagisce al medicinale ma si ripresenta quando il prednisone viene interrotto, si può considerare un trattamento di 4 giorni con una successiva riduzione graduale per 10 giorni. Il prednisone non dovrebbe generalmente essere utilizzato per riacutizzazioni del torace o del tronco, dato che è difficile valutare l'esatto inizio di una nuova riacutizzazione. L'utilizzo prolungato o cronico di corticosteroidi non è positivo, potrebbe accelerare l'ossificazione eterotopica, è dannoso dal punto di vista sistemico e non dovrebbe essere considerato. Inoltre, con l'utilizzo cronico o a lungo termine è probabile che avvenga la soppressione dell'asse ipofisi-surrene e può avere effetti dannosi a lungo termine. L'utilizzo di prednisone è inteso solo a sopprimere o bloccare gli eventi infiammatori precoci di una riacutizzazione FOP grave, e potenzialmente a sopprimere la successiva morte del muscolo scheletrico negli stadi precoci di una riacutizzazione FOP.
Quando il prednisone è interrotto (o se si considera la cura per una riacutizzazione esistente da più di 48 ore), si può considerare la cura con un agente anti-infiammatorio non-steroideo. È possibile utilizzare un inibitore di ciclo-ossigenasi-2 (cox-2) invece di un tradizionale NSAID (Tabella 1). L'utilizzo compassionevole e fuori dalle indicazioni per l'uso degli inibitori di cox-2 è stato riportato aneddoticamente in bambini con la FOP, dai 2 anni d'età. Come per tutti i medicinali anti-infiammatori non-steroidei, si dovrebbero prendere precauzioni a livello gastrointestinale. Se si considera l'utilizzo a lungo termine degli inibitori di cox-2, si dovrebbero monitorare le funzioni del fegato e dei reni. Gli inibitori di cox-2 dovrebbero essere utilizzati con cautela nei pazienti FOP con una storia di patologie cardiovascolari o nei pazienti FOP più vecchi che siano gravemente immobilizzati o completamente non deambulanti.
Si possono aggiungere Medicinali di Classe II a discrezione del medico. L'inibitore di leucotriene montelukast (Singulair) può essere considerato ad un dosaggio di 5 mg o 10 mg per via orale al giorno (a seconda dell'età; si veda Tabella 1) per aiutare a diminuire i sintomi infiammatori di una riacutizzazione FOP. Si può considerare l'utilizzo combinato di montelukast e di un agente anti-infiammatorio non-steroideo o di un inibitore di cox-2 come trattamento a lungo termine, dopo la sospensione di un trattamento intensivo singolo di 4 giorni con steroidi.
Il cromoglicato sodico è un inibitore di mastociti generalmente ben tollerato. Tuttavia, l'assorbimento orale è scarso e la sua potenziale efficacia nella FOP è sconosciuta.
La logica clinica e le prime esperienze aneddotiche riguardanti la somministrazione per via endovenosa degli aminobifosfonati sono descritte in dettaglio nel corpo di questa relazione.
Medicinali di Classe III sono in via di sviluppo e non sono ancora disponibili.
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